L’associazione culturale Rabisch, fondata nel 2009, si impegna da diversi anni nella promozione del ricco patrimonio storico-artistico sparso sul territorio dell’Emilia Romagna, con particolare attenzione a Bologna e la sua provincia. L’attività si è svolta finora su più livelli: manifestazioni, convegni, dibattiti, laboratori didattici, campagne di catalogazione, corsi di aggiornamento e perfezionamento professionale nell’ambito storico-artistico e della divulgazione, conservazione, gestione e tutela dei beni culturali. Nel dicembre 2015 l’associazione ha attivato, in sinergia con la prestigiosa fondazione Casa Lyda Borelli, la Libera Scuola di Storia dell’Arte Francesco Arcangeli, allo scopo di proporre corsi e seminari di alto valore scientifico, ma capaci di comunicare in maniera chiara e coinvolgente i contenuti della disciplina. Rabisch gestisce inoltre il sito Ars Romanica, nato all’interno del progetto "Romanica. Monumenti medievali dell’Emilia Romagna" e vincitore del bando “Giovani, atipici e multimediali”, iniziativa inquadrata nelle azioni previste dall’Accordo di Programma Quadro in materia di Politiche Giovanili “Giovani Evoluti e Consapevoli” (GECO) della Regione Emilia Romagna. Lo scopo dell’associazione è infatti quello di valorizzare le bellezze artistiche e culturali del territorio e a tal fine offre a tutti i suoi associati la possibilità di effettuare visite guidate condotte da esperti storici dell’arte. Questo servizio di alta qualità è aperto anche al pubblico esterno, che potrà usufruire di itinerari turistici prestabiliti oppure personalizzati. In linea con i suoi obiettivi di divulgazione e promozione, l’associazione ha inoltre ideato anche percorsi specifici per le scuole di ogni ordine e grado.
Il termine “Rabisch”, ovvero “arabeschi”, deriva dal dialetto lombardo, ma è anche il titolo di una raccolta poetica dialettale del pittore e trattatista Giovanni Paolo Lomazzo. L’opera, edita a Milano nel 1589, è strettamente legata alla singolarissima Accademia dei Facchini della Val di Blenio, in cui Lomazzo ricoprì la carica di nabàd (abate) col nome di compà Zavargna. Il logo dell’associazione - una scimmia arrotina che affila il coltello con la mola - è liberamente ispirato alle grottesche dipinte nei marginalia dello splendido fregio affrescato dai Carracci nel Camerino di Europa in Palazzo Fava a Bologna.